Prima lavoravo in centro città, arrivavo in bicicletta e mentre attraversavo il ponticello dietro l’ufficio accompagnata dal suono della fisarmonica (un signore rom ha la sua postazione da anni sopra al ponte) mi sentivo un po’ Amélie Poulin, in pausa pranzo gironzolavo con la mia reflex per le piazze e fotografavo il mercato e l’ora dello spritz, dalle finestre dell’ultimo piano vedevo le cupole della basilica.
Poi ho cambiato sede di lavoro, non più in centro ma schiacciata fra la tangenziale e la ferrovia, arrivo ancora in bicicletta ma niente fisarmonica sotto la tangenziale, adesso quando passa il treno trema tutto e dalla finestra posso scegliere se rivolgere il mio sguardo alle rotaie o ai palazzoni.
Però dicono che la bellezza sia negli occhi di chi guarda. E siccome vorrei imparare a vedere bellezza intorno a me, ho deciso di fare allenamento.
molto belle queste foto
Molte grazie 🙂
Qualcuno di mia conoscenza una volta ha detto: “.. bisognerebbe abituarsi a sorridere alle diverse angolazioni!..”
Direi che in questo caso è proprio d’uopo! 🙂
eh già…però l’angolazione cupole del Santo era più bella! 😉
Senza ombra di dubbio!
La bellezza sta negli affetti e questi mostri per me sono casa, mi sento bene poi, alla fine. Ti saluto dai binari, cara, ogni santo giorno.
Diventerà casa anche per me….speriamo succeda presto 😉 Ti abbraccio
E direi che i tuoi occhi la colgono bene la bellezza di ciò che vedono, anche se è una ferrovia, hai colto le sfumature del cielo e i chiaro/scuri creati dalla luce naturale
Ciao, Pat 🙂
Ciao Pat…ti ringrazio, ma ti assicuro che nei numerosi giorni di cielo grigio o di nebbia è molto più difficile pensare alla bellezza del paesaggio 😉 Un bacio
che cielo! Stasera ho visto qualcosa di simile
Belle linee!
Grazie lacinzietta :-), ti auguro un 2013 splendente!